lunedì 20 agosto 2012

sabato 11 giugno 2011

Beato Rizzerio e il santuario di Coda di Muccia

Vorrei proporvi, con questa nuova digressione culturale sulla storia del territorio intorno a Massaprofoglio, la figura del Beato Rizzerio, un personaggio di altissima levatura spirituale e storica e il suo santuario nella splendida cornice di Coda di Muccia. Buon viaggio!


STORIA
Il Beato Rizzerio nacque a Muccia. La vita di Rizzerio ha tratti in comune con quella del Beato Pellegrino da Falerone: entrambi erano marchigiani, provenienti da famiglie nobili e studenti di legge a Bologna. Proprio a Bologna i due studenti ebbero l'occasione di avvicinare San Francesco d'Assisi e di rimanere affascinati dalla sua persona, tanto da indurli a seguirlo. San Francesco predisse a Pellegrino una vita umile e nascosta, mentre a Rizzerio di reggere e governare i frati.
Rizzerio, ritornato nelle Marche, fu ordinato sacerdote e in seguito fu anche eletto Ministro Provinciale, formando i propri confratelli ad una austera vita di povertà e di gioiosa fraternità e al rispetto della regola dei Frati Minori. Condusse una fervida ed instancabile predicazione evangelica per molte città e paesi.

Un giorno si abbatté su Rizzerio una terribile prova, smarrito e turbato si presentò a San Francesco per capire, dal modo come sarebbe stato accolto dal serafico padre, se fosse stato ancora amato da Dio. San Francesco, che era allora infermo nel palazzo del Vescovo di Assisi, illuminato da Dio su ciò che stava accadendo, spedì incontro a Rizzerio Fra Leone e Fra Masseo con il compito di accoglierlo a braccia aperte e di comunicargli che lui tra i frati gli era il più gradito. La calorosa accoglienza e le tenere parole calmarono il cuore in tempesta di Rizzerio. Quando fu vicino a San Francesco, il poverello d'Assisi, benché gravemente ammalato, lo abbracciò teneramente e gli ribadì: "Figliolo carissimo, frate Rizzerio, fra tutti i frati che sono nel modo io amo te singolarmente". Baciatolo, gli impresse un segno di croce sulla fronte e aggiunse: "Figliolo carissimo, questa tentazione è stata permessa da Dio per un tuo grande merito e guadagno". Rizzerio si sentì sollevato dal terribile cruccio. Gli ultimi anni della sua vita li trascorse a Muccia, presso l'eremo di San Giacomo apostolo. Morì il 7 febbraio 1236. Il culto è stato approvato da Gregorio XVI il 14 dicembre 1838.

IL SANTUARIO
Il Santuario del Beato Rizzerio si trova in località Coda di Muccia a 730 m. s.l.m., ed è stato edificato sul luogo in cui questo sant'uomo conduceva vita eremitica e meditativa. Il Santuario è in stile romanico. Viene ricordato per essere stato fedele compagno di San Francesco per molti anni ed averlo seguito nei suoi spostamenti a partire dal 1215. (nella foto a lato il mosaico dell'incontro tra il Beato Rizzerio e San Francesco d'Assisi)
All'interno troviamo le spoglie del Beato che proprio quì morì.
Va ricordata l'importanza della sua mano destra che fu quella con cui scrisse la regola francescana, ben conservata ora divenuta reliquia.
E' un luogo molto frequentato dai fedeli del luogo, e sono in molti a recarvisi in Pellegrinaggio.

Nelle due foto in basso un particolare del santuario e la frase di San Francesco dedicata al Beato che domina il santuario: "vien pure da me quando ti pare e parla con me come con un amico perchè tu mi sei carissimo".


sabato 23 aprile 2011

La Passione di Cristo vista da Girolamo di Giovanni

Per augurarvi una buona, gioiosa e serena Pasqua, quest'anno vorrei proporvi un dipinto di un artista camerinese ora conservato presso la chiesa del castello di Fiordimonte, ad una manciata di km da Massaprofoglio.

Di Giovanni
è l'artista di maggiore importanza della scuola camerinese e colui che ha diffuso nella zona le novità del Rinascimento apprese nel suo soggiorno a Padova. Alla sua importanza contribuisce anche la precisa modellazione del colore che si concretizza nel senso del vero e del naturale, frenando così l'eccessivo trasporto mistico caratteristico della provincia.

Altre opere notevoli sono l' "Edicola di Bolognola" conservata nella Pinacoteca Civica di Camerino, la "Madonna della Misericordia" attualmente nel Museo Diocesano di Camerino e numerose tavole a soggetto sacro nelle Chiese della Provincia.

In questa "Crocifissione" l'autore delinea i personaggi in modo spoglio e diretto, attingendo alla semplicità contadina, elevandosi però al di sopra delle apparenze fino a voler descriverne gli stati d'animo.


Con la speranza che questa digressione artistica sia stata di vostro gradimento auguro a tutti voi un caro augurio di buona Pasqua!

lunedì 5 luglio 2010

Ricostruire la storia: il gruppo partigiano "205" di Massaprofoglio

Consultando internet, libri e ascoltando le preziose testimonianze di coloro che in quel tempo hanno vissuto in prima persona la Seconda Guerra Mondiale, sono riuscito a ricostruire, mettendo in ordine fatti e nomi, uno spaccato di Massaprofoglio non a tutti noto. Iniziamo: a Massaprofoglio, si costituì il gruppo partigiano “205”, guidato dallo slavo Zoran Compagnet (Nicola) e formato da giovani camerinesi renitenti alla leva, militari fuggiti dai loro reparti, ex prigionieri del campo di concentramento di Colfiorito. Nel periodo iniziale, la dotazione di armi fu scarsa, un primo tentativo di farsi paracadutare mitragliatori e fucili dagli alleati era fallito, cosicché i partigiani si ritrovarono a compiere azioni di sabotaggio con qualche vecchia pistola e alcuni moschetti. Un modo di procurasi le armi era quello di assaltare le caserme dei carabinieri o i presidi repubblichini, e così fece il gruppo “205”, con esiti non sempre fortuiti. Finalmente a metà marzo, sull’altipiano di Macereto, gli alleati lanciarono col paracadute casse di armi e generi di prima necessità destinati ai gruppi dell’alto maceratese, e le azioni di guerriglia divennero più sostanziose.
Il 4 febbraio 1944, alcuni fascisti provenienti da Camerino e Macerata assaltarono la postazione dei partigiani, incendiando la casa che usavano come base. Il tenente Nicola preferì non rischiare oltre ed ordinò la ritirata che avvenne senza perdite tra i partigiani. Il 22 febbraio 1944 il gruppo “205”, supportato da alcuni partigiani provenienti da Visso e Foligno, compì un’azione contro alcuni militi fascisti presenti a Muccia. Il gruppo partigiano, guidato dal sottotenente Raoul Mattioli, entrò nell’osteria della città nella quale si trovavano i fascisti e aprì il fuoco provocando 7 vittime. La strage avvenuta nell’osteria divenne di dominio pubblico, un reparto di militi fascisti arrivò da Macerata e procedette all’arresto dei sospettati di favoreggiamento nei confronti dei partigiani. La rappresaglia fascista continuò nei giorni seguenti fino a culminare con l’arresto di alcuni partigiani a Caldarola e il conseguente eccidio di Montalto.
Il 23 marzo 1944, Muccia fu teatro dell’uccisione del tenente Achille Barilatti. Il giorno precedente Barilatti era stato catturato dai fascisti, i quali lo avevano interrogato a lungo, ma invano, per estorcergli informazioni sulla guerriglia partigiana, quindi era stata decretata la sua morte per fucilazione.

sabato 11 luglio 2009

Cesare Bocci & Massaprofoglio: un legame profondo

Nativo di Camerino, Cesare Bocci inizia la carriera d'attore a 23 anni frequentando la scuola di recitazione del suo paese, Camporotondo di Fiastrone (MC), appassionandosi al mondo del teatro con la Compagnia della Rancia di Tolentino, di cui è socio fondatore. Trasferitosi a Roma, continua a fare teatro e inizia a lavorare in televisione e al cinema. Il suo debutto nel cinema avviene con L'aria serena dell'ovest, per la regia di Silvio Soldini.

Bocci ha recitato in teatro, tra l'altro, in Arlecchino innamorato, La Famiglia dell'antiquario, La stanza del delitto.

Ha avuto un enorme successo nei panni di Mimì Augello ne Il commissario Montalbano, ruolo che gli ha riaperto le porte delle televisione dopo Zanzibar.

Nel 2007 recita accanto a Stefania e Amanda Sandrelli nella miniserie tv in sei puntate per Canale 5 Io e Mamma . Dal 29 agosto 2008 è il primario Sergio Danieli in Terapia d'urgenza.

giovedì 8 gennaio 2009

Epifania 2009: Massaprofoglio innevata


"Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieva volteggiando, la neve cade. Danza la falda bianca nell'ampio ciel scherzosa, Poi sul terren si posa stanca. In mille immote forme sui tetti e sui camini, sui cippi e sui giardini dorme. Tutto d'intorno è pace; chiuso in oblio profondo, indifferente il mondo tace."

(Ada Negri, La Danza Della Neve)










Per la versione in formato integrale delle foto, fare clic su ogni singola foto.

venerdì 19 settembre 2008

Processione a Massaprofoglio: 17/08/2008

Qualche immagine della processione di Massaprofoglio partita dalla chiesa di Sant'Andrea e con la partecipazione della banda musicale di Camerino, del 17 agosto 2008: